Ci sono storie che vanno raccontate. Storie di dolore, di cicatrici che soltanto il tempo e la voglia di futuro potranno curare. Storie di rinascita, di accoglienza e di integrazione sociale. Ma raccontarle non è sempre facile perché oggi, troppo spesso, vengono colorite da numeri e percentuali che tuonano nell’immaginario comune come fossero vere e proprie ossessioni. Restiamo umani, verrebbe da dire, restiamo umani. Perché dietro quei numeri, quelle percentuali, ci sono persone, non migranti, non profughi ma persone.
Oggi vi raccontiamo la storia di Azis, 21 anni, impegnato in un tirocinio formativo grazie al progetto “Integrazione è futuro” promosso dall’organizzazione umanitaria Cesvi, che ha visto il coinvolgimento della nostra cooperativa e della cooperativa sociale Iblea Servizi, socie della Rete Sol.Co.
Si tratta di un progetto nato per l’inserimento socio-lavorativo di 20 persone tra MSNA inseriti nella Comunità per minori (gestita dalla cooperativa Iblea) e neo-maggiorenni ospiti nei Centri Sprar di Francofonte. Il cuore del progetto è la sperimentazione del sistema delle “doti individuali”, cioè offrire al migrante la possibilità di accedere a un percorso formativo e aspirare a ottenere un lavoro qualificato.
Da gennaio i giovani migranti con tanto di penne in mano e quaderni per appuntare questa o quella nozione hanno seguito per un mese un corso di formazione sulle tematiche del mondo del lavoro occidentale: diritti e doveri dei lavoratori, aspetti di sicurezza in ambito lavorativo e dinamiche legate alla gestione aziendale. Ma non solo. Alcuni di loro hanno partecipato a lezioni formative legate a tematiche agricole come la biodiversità, la permacultura e lo scambio tra agricolture e culture diverse.
Formazione sì ma anche tanta pratica. Al termine delle lezioni i giovani, infatti, sono stati inseriti in un tirocinio formativo per mettere in campo non soltanto le nozioni teoriche apprese durante il corso ma anche per incrementare e sviluppare nuove competenze professionali.
Qui incrociamo la storia di Azis; una storia di viaggio, sofferenza e rinascita. Azis a soli 18 anni fu costretto a lasciare Burkina Faso, la sua terra d’origine. È una storia dove ad un certo punto tutto cambia, tutto diventa pauroso e soltanto la fuga è lo strumento di salvezza.
Azis e la sua famiglia non avevano problemi economici, gestivano un negozio, e i conti in casa tornavano. Poi, l’incubo: il padre viene ucciso, forse per invidie legate alla situazione economica della famiglia, e Azis e la madre sono vittime di continue minacce.
In una giornata qualunque di dicembre, Azis scappa senza dire nulla alla madre e ai fratelli. Attraversa il deserto e arriva in Libia dove vive per 2 mesi, ma la Libia è un vero e proprio inferno: ci sono massacri, guerre e giovani uccisi dai trafficanti. L’unica soluzione è imbarcarsi per l’Italia, dove viene ospitato nel Centro Sprar di Francofonte, gestito dalla nostra cooperativa.
Anche Azis ha partecipato al progetto “Integrazione è futuro”: «Dopo un mese di formazione su tematiche agricole – dichiara il giovane – ho iniziato il tirocinio formativo a Lentini nel consorzio “Le Galline Felici”, un’azienda familiare che produce agrumi. Sono soddisfatto perché è stata un’ottima esperienza formativa, ho imparato a piantare, coltivare e raccogliere per esempio le arance ed ho appreso come prendersi cura di un terreno».
«In Africa non avevo mai fatto nulla del genere, la nostra cultura è molto differente da quella siciliana – continua -. Nel nostro Paese il lavoro nei campi è molto duro, mentre qui ho avuto la possibilità di utilizzare attrezzature e tecnologie che consentono di ridurre la fatica fisica».
Grazie a Vincenzo Vacante titolare dell’azienda, Azis ha imparato non soltanto gli aspetti gestionali di un’azienda agricola ma soprattutto ad avere fiducia nel prossimo, investire sulla formazione e non smettere mai di progettare.
Sul futuro quindi il giovane non ha dubbi: «Sto seguendo un corso di italiano e spero presto di prendere la licenza media. Vorrei costruire il mio futuro qui, in Sicilia, e adesso sogno di diventare un agricoltore grazie all’opportunità offerta dal tirocinio».
«Della Sicilia mi piace il colore e il profumo delle arance; un colore acceso, forte e un sapore che richiama la vita e mi ricorda che bisogna lottare e combattere per un futuro migliore», conclude.
Fonte Foto: Cesvi In foto Azis con Vincenzo Vacante, titolare del Consorzio Agricolo “Le Galline Felici”.