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“Siamo sempre lo straniero di qualcun altro. Imparare a vivere insieme è lottare contro il razzismo”, questo il filo conduttore della nona edizione del “Premio Ville”, organizzata ieri, 22 gennaio, dall’Istituto “Alaimo” di Francofonte in memoria del caporal maggiore Damiano Sebastiano Ville, alpino di stanza nel VII reggimento di Belluno e ucciso durante un attentato in Afghanistan il 9 ottobre 2010, dove persero la vita anche altri tre soldati.
Un premio per educare le nuove generazioni all’interculturalità, alla necessità di costruire una Comunità aperta e solidale, dove uomini e donne sono tutti uguali, indipendentemente dal colore delle pelle o dal Paese d’origine. Anche lo SPRAR di Francofonte ha partecipato alla cerimonia conclusiva, presentandosi come “messaggero di pace” e promotore di percorsi virtuosi di accoglienza e integrazione sociale messi in campo ogni giorno per la popolazione immigrata che approda nelle coste siciliane, cercando speranza e un futuro migliore.
“È importante educare gli studenti alla conoscenza e al sapere, solo così possiamo parlare di integrazione come un dovere verso tutti gli uomini – spiega Gaia Barresi, Presidente della cooperativa H&S -. In questo particolare momento, dove le politiche pubbliche sembrano orientarsi verso forme di chiusura, bisogna lanciare messaggi forti e di speranza, accendendo i riflettori sulle esperienze concrete di integrazione sociale come quelle vissute all’interno dello SPRAR di Francofonte”.
Presenti all’incontro il giornalista Andrea Lodato e la professoressa Lucia Andreano autrice del libro “A mani nude”.