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È stata un’estate piena di attività ricreative ed educative, quella vissuta dai minori dei nuclei monoparentali ospiti dello SPRAR di Francofonte, grazie al progetto “Avanti il Prossimo”, promosso dall’omonima associazione in collaborazione con la nostra cooperativa.
Per due mesi, luglio e agosto, la struttura si è trasformata in un’altalena di emozioni dove i minori, grazie al supporto degli educatori, sono stati impegnati in un “viaggio” educativo ricco di attività e laboratori.
Il cuore del progetto è prevenire la marginalità sociale, attraverso lo sviluppo di nuove competenze; eliminare i gap socioculturali e linguistici, costruendo dei percorsi formativi per ampliare nuove abilità; favorire l’integrazione sociale, contribuendo così ad una crescita armoniosa del minore.

Due gli ambiti su cui si sono sviluppate le attività:

  • area didattica, per colmare le carenze linguistiche, migliorando non soltanto l’autostima ma anche il senso di autonomia e auto-efficacia nei minori;
  • area ludico-educativa, dove il gioco assume un ruolo predominante perché valorizza le differenze, il rispetto delle regole e affina le capacità cognitive.

Cinque, invece, le attività realizzate per raggiungere gli obiettivi del progetto:

  • letto-scrittura di libri, favole e poesie. Il tutto arricchito dalla visita alla Biblioteca Comunale e l’utilizzo dei preziosi volumi messi a disposizione;
  • laboratori ludico espressivi e creativi, finalizzati al riciclo e realizzazione di oggetti con materiali dismessi. Arricchiti da giochi interattivi, di manipolazione e da tavolo, che permettono di lavorare su competenze etiche (rispetto e condivisione delle regole e rispetto per gli altri), sociali/relazionali (lavoro di gruppo, condivisione, gestione di conflitti), cognitivi (problem solving, memoria di lavoro, valutazione probabilistica);
  • laboratorio di cucina, incontro tra diverse culture dove il cibo permette di esplorare, conoscere e aprirsi all’altro. La finalità del laboratorio è stata, inoltre, diffondere le basi conoscitive per una corretta educazione alimentare;
  • conoscenza del territorio, visita al centro storico del paese, esplorando i luoghi di maggiore interesse storico e artistico;
  • attività motorie, gite al mare, passeggiate in bicicletta e lunghe giornate trascorse in piscina.

Ad arricchire il fitto programma è stata la sinergia tra il team di lavoro, che ha reso magica l’estate di tanti giovani migranti. Il gruppo composto da 2 educatori, 1 psicologo-coordinatore e 4 volontari di Servizio Civile, ha costruito un vero e proprio percorso formativo e di crescita per i minori.
Dietro ogni gioco, ogni attività educativa, ogni tuffo in piscina e ogni gita fuori porta, c’era l’anima del progetto: sviluppare relazioni positive e di fiducia tra il minore e la figura educativa di riferimento. Ma non solo. Gli operatori hanno costruito un modello educativo di riferimento per i genitori, che affrontano tantissimi ostacoli e difficoltà nell’accompagnare i minori in questo “viaggio da rifiutati”. Un viaggio spesso tortuoso e colmo di barriere, che può assumere un connotato positivo soltanto con le buone pratiche di integrazione sociale.
Il progetto è stato realizzato dalla Dottoressa Flavia Gianì Psicologa.